10-Dentro il Personal Computer
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I personal computer sono praticamente tutti uguali, non nel senso delle prestazioni (che possono variare anche in modo significativo) ma perché sono costruiti usando componenti standard e intercambiabili fra di loro, almeno all’interno di una stessa generazione. Quindi, se abbiamo davanti due computer costruiti, diciamo, a distanza di un anno, possiamo prelevare componenti da uno di essi e inserirli nel secondo senza problemi. Possiamo scambiare le schede audio e video, o persino i microprocessori (non sempre!). Questa uniformità comporta numerosi vantaggi sia per gli acquirenti che per i costruttori, come è facile comprendere. Una eccezione è rappresentata dai computer Apple (i famosi McIntosh), realizzati secondo criteri differenti dai personal computer derivati dall’originario modello IBM.
In un computer distinguiamo a colpo d’occhio un monitor, una tastiera e una unità centrale.
Soffermiamoci su quest’ultima. A volte è in un contenitore orizzontale, da appoggiare sul tavolo. In questo caso si parla di desktop. A volte invece è in un contenitore verticale che può essere poggiato in terra, un tower o mini tower (più piccolo).
Si tratta solo di una questione di forma, l’interno è uguale in tutti i casi.
Per aprire il contenitore, in genere, è sufficiente svitare alcune piccole viti sul retro.
Togliendo il coperchio, possiamo vedere l’interno del computer.
Scheda madre
Il circuito principale del PC è la scheda madre (main board), a cui si collegano tutti i componenti.
Sulla scheda madre troviamo installate alcune porte alle quali vanno collegate alcune importanti periferiche esterne. Di solito sono presenti:
- una porta parallela (LPT1) per collegare la stampante o lo scanner (e poi a questo la stampante).
- due porte seriali (COM1 e COM2) per collegare il mouse.
- due connettori rotondi (tipo PS2) per collegare la tastiera ed il mouse.
- due porte USB (Universal Serial Bus) per collegare stampanti, scanner, masterizzatore o modem esterni eccetera.
Altre importantissime periferiche richiedono invece l’inserimento di circuiti (schede) aggiuntive. Il monitor, per esempio, si collega alla scheda video. Le casse, il microfono e il joystick alla scheda audio. Questa permette di collegare al PC anche altri dispositivi, come un giradischi o un mangia nastri, oppure strumenti musicali. Analogamente, sono sempre più diffuse le schede video che offrono la possibilità di collegare il PC con il televisore o un video registratore (schede PC/ TV).
Queste schede si inseriscono in appositi slot, dei connettori installati sulla scheda madre.Ne troviamo di tre tipi:
- slot ISA: (ormai scomparsi) sono i più vecchi, di colore nero e consentono un passaggio dei dati relativamente poco veloce.
- slot PCI (leggi pisiai): sono più recenti, di colore bianco e molto veloci.
- slot PCI EXPRESS (EX AGP): sulla scheda ne troviamo solo uno, in quanto serve esclusivamente per inserire una scheda video apposita (schede PCI EXPRESS). Di colore nero, consente trasferimenti di dati ad alta velocità.
Sulla scheda madre si installa anche la memoria di sistema (la RAM) usando i connettori appositi, e il microprocessore. Esistono schede madri diverse per i vari tipi di microprocessore presenti in commercio.
L’alimentatore
L’alimentatore è la sorgente di energia del sistema. Si riconosce facilmente perché è racchiuso in un contenitore metallico, da cui parte un nutrito fascio di cavetti colorati, con appositi connettori in cima. Uno di questi, il più grande, si collega alla scheda madre, gli altri alle periferiche (Hard Disk, lettore CD ecc.). L’alimentazione della scheda madre serve anche le schede ad essa collegate, come la scheda audio e quella video.
Al suo interno troviamo un trasformatore, che riduce la tensione di rete, e dei circuiti di raddrizzamento e stabilizzazione per fornire a tutti i componenti del PC i corretti valori di tensione. Si tratta di segnali continui e costanti da 5 o 12 V, a seconda dei componenti.
Inoltre sono sempre presenti un fusibile di protezione e una ventola per il raffreddamento.
La potenza erogata è dichiarata dal costruttore sulla carrozzeria dell’alimentatore e possiamo trovare in commercio diversi modelli con diversi valori di potenza. Tutti devono essere marchiati CE, naturalmente. Inoltre, per le esigenze di un computer moderno, sarebbe opportuno non scendere sotto i 300 W, dato il gran numero di componenti installati.
Il microprocessore
Il processore si chiama anche unità centrale di processamento (CPU, Central Processing Unit). Si tratta del cervello del computer, il circuito che acquisisce ed esegue le istruzioni contenute nei programmi, elabora i dati e fornisce i risultati delle elaborazioni. Tutti gli altri componenti, specialmente quelli presenti sulla scheda madre, sono progettati per servire la CPU nel suo lavoro.
La maggior parte dei personal computer attuali utilizza processori prodotti da Intel, che costituiscono la famiglia X86. Il primo personal realizzato da IBM (1982) era basato sul processore 8086 o, in alternativa, sull’8088. In realtà esistevano già dei processori, noti come 4004 (prodotto nel 1971), 8008 (1972) e 8080 (1974), ma non erano nati per il computer.
Si trattava di circuiti programmabili usati per il controllo di processo o per le prime calcolatrici elettroniche.
L’8086 (prodotto nel giugno 1978) era un processore a 16 bit, cioè operava su parole binarie di 16 bit di lunghezza, e lavorava alla frequenza di 4,77 MHz. Conteneva 29.000 transistor e poteva gestire 1 Mbyte (1 MB) di memoria.
La storia del personal computer è iniziata in quel momento.
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