02-I fattori della comunicazione
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Fin qui la panoramica (molto parziale) sulle forme che può assumere la comunicazione. Ma da cosa è costituita, in realtà, una comunicazione? E qual è il suo scopo?
Secondo la definizione del linguista Roman Jakobson, la comunicazione consiste in un certo numero di fattori che interagiscono: un emittente, un destinatario, un messaggio, un codice, un riferimento, un contatto.
L’emittente è la persona o l’oggetto che invia il messaggio. L’insegnante che spiega un argomento o la campanella che segnala la fine della lezione inviano entrambi dei messaggi agli studenti (i destinatari).
I codici rappresentano la forma sotto la quale sono rappresentati i messaggi. Possono essere codici molto complessi, come la lingua parlata e scritta, relativamente semplici come il codice a colori delle segnalazioni navali o i segnali di fumo, oppure rudimentali come quello del semaforo.
La comunicazione fa riferimento a qualcosa, reale o astratto, e avviene solo se esiste un contatto (da vicino o a distanza) fra emittente e destinatario.
Jakobson parla a ragion veduta di “persona o oggetto” quando definisce remittente della comunicazione o il suo destinatario. Nel mondo d’oggi, infatti, non sono solo gli esseri viventi a comunicare fra di loro, ma anche le macchine. In questo senso la comunicazione ha un significato ancora più ampio, in quanto contiene anche i procedimenti che permettono ad un dispositivo di entrare in rapporto con un altro dispositivo.
Un computer può comunicare con un altro tramite la linea telefonica, può pilotare una macchina utensile in modo automatico (cioè senza l’intervento dell’uomo), stabilendo con il dispositivo destinatario una relazione che consiste nel trasferimento di una informazione.
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