Potenze nei sistemi trifase

Vvettoriale

Potenze nei sistemi trifase

Potenze nei sistemi trifase

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La potenza elettrica di un sistema trifase si basa sulle considerazioni fatte a proposito del caso monofase, poichè questo, come detto in precedenza, è equivalente a tre sistemi monofasi facenti capo a un centro 0 (centro stella). Quindi la potenza elettrica istantanea di un sistema trifase può essere sempre espressa dalla somma dei prodotti dei valori istantanei della tensione e della corrente di ciascuna fase. Possiamo scrivere:

p = e1 · i1 + e2 · i2 + e3 · i3

dove e1, i1, e2, i2, e3, i3 indicano la tensione e la corrente (rispettivamente della prima, della seconda e della terza fase) che caratterizzano il circuito trifase in quella sezione dove è necessario calcolare la potenza istantanea.

Come nei sistemi monofasi, in pratica interessa conoscere la potenza reale che, come sappiamo, è definita come il valor medio della potenza istantanea. Essa, inoltre, può essere espressa come somma delle potenze reali delle singole fasi, cioè:

P = E1 · I1 cos φ1 + E2 · I2 cos φ2 + E3 · I3 cos φ3

dove φ1 è l’angolo di sfasamento fra E1 e I1 (valori efficaci della tensione e della corrente della prima fase) e così analogamente per φ2 e φ3 (diagramma vettoriale di Figura 1).

Vvettoriale

 

Allo stesso modo la potenza reattiva Q del sistema viene definita come somma algebrica delle potenze reattive delle singole fasi, cioè:

Q = E1 · I1 sen φ1 + E2 · I2 sen φ2 + E3 · I3 sen φ3

La potenza apparente viene ricavata, infine, dalla formula di carattere generale:

pa

analoga a quella vista per i circuiti monofasi, per cui si dimostra che la costruzione del triangolo delle potenze ha validità generale.

Facciamo attenzione a non incorrere in un errore abbastanza frequente, cioè quello di pensare di ricavare il valore della potenza apparente con la seguente espressione:

Pa = E1 · I1 + E2 · I2 + E3 · I3

Questa è errata perché i singoli prodotti E · I definiscono potenze apparenti parziali rappresentabili da vettori che hanno in generale direzioni diverse. Come vedremo più avanti questa espressione può servire solo per i sistemi simmetrici ed equilibrati.

Dalla conoscenza delle potenze possiamo dedurre il valore del fattore di potenza complessivo del sistema trifase che, come sappiamo vale:

cosfi

Se il sistema trifase è simmetrico nelle tensioni, cioè se:

E1 = E2 = E3

ed equilibrato nelle correnti:

I1 = I2 = I3

l’angolo di sfasamento è (vedi Figura 2) per ogni fase uguale:

 

Evettoriale

 

φ1 = φ2 = φ3

La potenza istantanea in questo caso assume la seguente forma:

p = 3 · e · i

e la potenza attiva vale semplicemente:

P = E · I cos φ + E · I cos φ + E · I cos φ = 3 E · I cos φ

Ricordando poi che:

v3

possiamo anche scrivere:

pradq3

Potremmo dimostrare che in un sistema trifase simmetrico ed equilibrato la potenza istantanea coincide con la potenza reale P.

Per quanto riguarda la potenza reattiva essa è data, analogamente, dalla seguente espressione:

Q = 3 E · I sen φ

oppure:

qradq3

La potenza apparente, poichè i tre vettori E · I hanno la stessa direzione, può essere calcolata con la formula:

Pa = 3 E · I

oppure:

Pa1

In ogni caso vale sempre l’espressione generale vista prima:

pa

Il fattore di potenza totale del sistema trifase coincide, in questo caso con il fattore di potenza parziale:

cos Φ = cos φ

Le espressioni ricavate, valide in generale sia per il collegamento a stella che a triangolo, suggeriscono qualche osservazione. Infatti, poiché come abbiamo visto, le correnti Il e If non sono numericamente uguali, impiegando lo stesso sistema di tensioni di alimentazione, le potenze assorbite sono diverse nei due casi.

Per tale motivo le espressioni simboliche vanno bene interpretate riconoscendo, a seconda dei collegamenti, i legami tra tensioni concatenate e di fase, tra correnti di linea e di fase.

A tale proposito proponiamo un problema, analogamente a quanto visto in precedenza per le correnti e le tensioni, confrontando i risultati ottenuti per i due collegamenti.

Un utilizzatore trifase viene alimentato con una tensione concatenata pari a 380 V e ha un’impedenza per fase di 20 Ω e un fattore di potenza pari a 0,8.

Calcoliamo la potenza attiva, reattiva e apparente nel caso che il collegamento delle fasi sia prima a stella e poi a triangolo. Ovviamente si tratta di un carico simmetrico ed equilibrato.

Nel collegamento a stella su ogni fase è applicata la tensione di fase, per cui la corrente vale:

I11a

La potenza attiva è allora:

p57

La potenza reattiva è:

q43

La potenza apparente è infine:

p72

Nel collegamento a triangolo ogni fase è sottoposta alla tensione concatenata V, per cui abbiamo:

if19

e

il32

La potenza attiva è in questo caso:

p172

La potenza reattiva vale:

q129

e la potenza apparente:

pa216

Le potenze nel collegamento a triangolo potevano essere espresse anche come somma delle singole potenze all’interno del triangolo e cioè:

pif

Qif

paf

Possiamo osservare che, mentre la tensione applicata ad ogni elemento dell’utilizzatore è radq3 volte inferiore nel collegamento a stella, le potenze ottenute sono tre volte inferiori.

Per quanto riguarda i metodi risolutivi dei circuiti trifasi vale tutto quanto detto a proposito dei circuiti in corrente alternata monofase.

È opportuno comunque richiamare l’utilità del metodo di Boucherot nella risoluzione dei problemi connessi a circuiti trifasi. Ciò è particolarmente evidente quando si devono studiare sistemi che mettono in gioco più elementi energetici.

Un semplice esempio può chiarire ulteriormente quanto detto.

Una linea trifase a 380 V alimenta un forno elettrico trifase di potenza P1 = 15 kW (cos φ = 1) ed un motore trifase di potenza P2 = 20 kW con un fattore di potenza pari a 0,75.

Calcoliamo la corrente di linea ed il fattore di potenza totale.

È opportuno disegnare il diagramma vettoriale (triangolo delle potenze). Si ha (Figura 3) per cos φ = 0,75, φ = 41°.

 

sistema3fasetriangolo

 

Note le potenze attive dei carichi, quelle reattive sono perciò rispettivamente:

Q1 = 0

Q2 = P2 · tg φ = 20 · 0,87 = 17,4 kVAR

La somma delle potenze parziali (Boucherot) dà:

P = P1 + P2 = 15 + 20 = 35 kW

Q = Q1 + Q2 = 17,4 kVAR

La potenza apparente è quindi:

pa39

Il fattore di potenza totale è:

cosfi089

a cui corrisponde un angolo (φl in Figura 3) uguale a 27°. Infine la corrente di linea è:

il593

sfasata in ritardo dell’angolo φl sulla tensione di linea.

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