La pila di Volta accende Napoleone
La pila di Volta accende Napoleone
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L’interesse di Bonaparte per le scienze ha radici antiche. Fin dal 5 nevoso, anno VI della Repubblica Una e Indivisibile (26 dicembre 1797, secondo il vecchio calendario), ancora semplice generale, viene eletto a far parte dell’istituto nazionale di Scienze ed Arti, come membro della prima classe: Scienze fisiche e matematiche. Questa nomina, di carattere essenzialmente civile, è per Bonaparte un motivo di profonda soddisfazione. «Sapevo bene quel che facevo» dirà più tardi al Consiglio di Stato «quando, generale d’armata, prendevo la qualità di membro dell’istituto: ero sicuro d’essere compreso, fin dall’ultimo tamburino.» Difatti, il suo appoggio alle Scienze e ai loro cultori sarà sempre costante.
Fra i suoi seguaci in Egitto troviamo matematici illustri come Monge, inventore della geometria descrittiva, chimici come Berthollet, già allievi del ghigliottinato Lavoisier, naturalisti come Saint-Hilaire. Più tardi, nel 1801, divenuto Primo Console, fa chiamare Alessandro Volta (1745-1827) a Parigi e assiste, con genuino interesse, alla presentazione della sua pila elettrica. Il periodo dell’impero è un’epoca di brillante fioritura in ogni ramo del sapere. Gli scienziati ricevono titoli, pensioni, cariche ufficiali. Pierre Simon Laplace (1749-1827), il famoso fisico e matematico, è per sei mesi ministro dell’interno durante il Consolato: diviene poi senatore e conte dell’Impero. Fondatore con Berthollet della Société d’Arcueil – centro di riunione di scienziati e intellettuali d’ogni specie – pubblica nel 1812 la sua Teoria analitica delle probabilità. Un altro matematico che Napoleone colma d’onori è il torinese Lagrange (1736-1813), docente al Politecnico di Parigi, dove sviluppa le sue teorie sul calcolo differenziale. Il fisico Gay-Lussac (1778-1850), anche lui membro della Société d’Arcueil, scopre giovanissimo in quest’epoca la legge sulla dilatazione dei gas, e studia con il suo amico Humboldt il fenomeno del magnetismo terrestre. Joseph Fourier (1768-1830), un altro studioso di fisica, già compagno di Bonaparte in Egitto e poi nominato prefetto dell’Isère, prepara nella quiete della provincia quel famoso saggio sulla propagazione del calore, che sarà poi pubblicato sottola Restaurazione. La storia naturale celebra i suoi fasti con Cuvier, fondatore della paleontologia, Lamarck – uno dei padri della teoria evoluzionista – e Saint-Hilaire, veterano della spedizione d’Egitto. Haüy pone le basi della moderna mineralogia, un aspetto sino allora abbastanza trascurato delle scienze biologiche. Contemporaneamente, la medicina e la chirurgia compiono notevoli progressi grazie agli studi di Laënnec, il grande cultore dell’istologia, di Broussais, e di Corvisart, barone dell’impero e medico personale di Bonaparte fin dal 1801.
Alessandro Volta presenta a Napoleone la pila elettrica.
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